sabato 27 agosto 2016

I testi narrativi per bambini

Al giorno d'oggi nella nostra società i bambini entrano in contatto con il materiale narrativo e con i libri in età sempre più precoce. 
I piccoli si trovano immersi fin dai primi giorni di vita in un mondo di narrazioni che comprendono fiabe e favole ma anche fumetti, film, cartoni animati e tutte le rielaborazioni di fatti quotidiani e di eventi autobiografici che gli adulti ripropongono loro sotto forma di racconto. 
Libro di favole
La lettura di fiabe con l’adulto e l’ascolto di storie narrate rappresentano per il bambino degli strumenti importantissimi per lo sviluppo linguistico e per la conoscenza del mondo e gli permettono nel tempo di imparare a produrre lui stesso delle narrazioni.

Quando parliamo di storie da leggere ai bambini dobbiamo sempre ricordare che ci riferiamo ad una precisa tipologia di testo narrativo.
Caratteristiche generali dei testi narrativi
Argomento
I testi narrativi per bambini, come anche quelli per gli adulti, riguardano azioni e vicissitudini umane. Queste storie descrivono delle sequenze di azioni umane ordinate temporalmente e connesse causalmente. 

Il protagonista (a volte ci sono più protagonisti) è umano o umanizzato; può essere un personaggio reale o di finzione oppure un animale "umanizzato" ma ciò che è essenziale è che deve essere dotato di quella capacità di azione e reazione intenzionale che rappresenta il motore fondamentale della storia.
Linguaggio 
Il linguaggio non è tecnico o specialistico, ma è vicino a quello quotidiano
Le storie sono quindi facilmente accessibili, comprensibili e più semplici da ricordare rispetto ad altri tipi di testo; infatti esse non necessitano di una specifica istruzione.
Le formule di apertura
Esempio di formula di apertura di una storia
Spesso la storia inizia con una speciale formula d’apertura ("C’era una volta…", "Tanto tempo fa in un paese lontano..."). 

Questo serve a far capire al lettore che gli eventi raccontati sono atemporali, cioè non possono essere collocati in uno spazio e in un tempo ben definiti. 

Il lettore viene implicitamente invitato a non chiedersi se i fatti raccontati siano reali o immaginari. 

Riguardo questo argomento è importante riportare le parole di Bruner, secondo il quale la narrazione “può essere reale o immaginaria, senza che la sua forza come racconto abbia a soffrirne”
La narrazione non è quindi guidata dal criterio della verità ma da quello della “verosomiglianza”: è come se il lettore attuasse una specie di “sospensione dell’incredulità”. Tuttavia è essenziale che ci sia sempre un certo grado di plausibilità, di senso e di coerenza in qualsiasi racconto.
Struttura del testo
La struttura testuale dei racconti è caratterizzata da una forte organizzazione temporale e da una forte direzionalità. Ciò significa che in essi troviamo un intreccio che ha un inizio, uno sviluppo e una fine.
C’è un “prima” e un “dopo” e ogni eventi è legato a quello che lo precede, come in una catena o in un filo.

Molti studi hanno cercato di individuare le regole di sviluppo di una storia e di identificare un’organizzazione particolare comune a tutte le storie. Secondo gli psicologi esiste infatti nella nostra mente una struttura mentale denominata “schema delle storie” che si costruisce spontaneamente come conseguenza della ripetuta esposizioni alle storie.

Nelle storie si possono distinguere diverse parti che svolgono funzioni diverse e specifiche e che vengono chiamate categorie. Quelle fondamentali di ogni storia sono l’ambiente (setting) e l’episodio. 


Esempio di ambiente di una storia
La categoria dell’ambiente si trova all’inizio del testo e ha la funzione di introdurre il protagonista e il contesto fisico, sociale e spazio-temporale in cui l’episodio si colloca. 

La categorie dell’episodio consiste invece negli avvenimenti che riguardano il protagonista, rappresenta l’aspetto dinamico della storia, e si articola a sua volta in una sequenza di cinque categorie:
  1. Evento iniziale: descrive dei fatti o delle azioni che provocano un cambiamento della situazione iniziale e danno il via allo svolgimento successivo del racconto;
  2. Risposta interna: riguarda gli stati psicologici, cognitivi e emotivi che si innescano nel protagonista e gli obiettivi che egli si pone come conseguenza dell'evento iniziale;
  3. Tentativi: tutte le peripezie che il personaggio intraprende per raggiungere l'obiettivo;
  4. Conseguenze: sono i risultati di tutti vari tentativi, riusciti o meno, del personaggio;
  5. Reazione: chiude la storia con la risposta affettivo-cognitiva del protagonista rispetto all’esito.

Questa è una struttura ideale e non tutte le narrazioni la seguono perfettamente. 

Alcune categorie possono essere intrecciate, invertite, omesse, presentate in un ordine diverso (come nei flashback), o ripetute più volte (come nelle storie complesse, costituite da più episodi).


In ogni caso le storie che vengono comprese e ricordate con meno fatica sono quelle che rispettano l'ordine naturale degli eventi e che includono almeno le tre categorie dell’evento iniziale, del tentativo e della conseguenza: da queste infatti è possibile inferite le categorie che mancano.

Per concludere è importante riportare le parole usate da M. Chiara  Levorato nel suo libro "Racconti, storie e narrazioni. I processi di comprensione dei testi"

“Le proprietà minime richieste perché si possa dire che un certo testo è una storia sono che un personaggio principale, che si trova di fronte ad una situazione nuova, inattesa, problematica o non desiderata, metta in atto delle azioni per fronteggiarla e pervenga a uno stato di cose che può essere considerato una risoluzione del problema iniziale”.

Perchè queste storie sono così importanti per i bambini piccoli?
Ai bambini piccoli piace moltissimi farsi leggere dagli adulti questi testi narrativi e mentre ascoltano le storie acquisiscono competenze importantissime. 
I piccoli imparano non solo a identificarsi nei protagonisti dei racconti ma sviluppano anche l'empatia e riescono a comprendere i sentimenti provati dai personaggi. 
Grazie ai racconti i bambini imparano a loro volta a narrare sviluppando il pensiero narrativo e esprimendosi attraverso le storie. Inoltre la narrazione li aiuta ad esplorare la loro interiorità e a riconoscere le proprie emozioni.
Storie e sviluppo del pensiero narrativo

Fonte: http://www.psicoterapia.it/rubriche/print.asp?cod=9942

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