mercoledì 31 agosto 2016

Il tempo per leggere


Con i bambini piccoli è importante trovare tempo da dedicare alla lettura in modo regolare, magari scegliendo un momento particolare della giornata da dedicare ai libri.

In questo modo i bambini cominceranno ad abituarsi alla lettura e questa, un po' alla volta, entrerà a far parte della loro vita diventando una specie di rituale e di routine. 

I piccoli capiranno quindi che la lettura è un'esperienza piacevole da condividere con gli adulti di riferimento.
Bisogna infatti ricordare che è nei primi anni di vita che i bambini svilupperanno l'abitudine alla lettura e un rapporto positivo con i libri.

I libri ovviamente devono essere scelti con attenzione in modo che stimolino e arricchiscano i bambini. Si può iniziare con dei libri semplici e illustrati, magari che raffigurano oggetti e situazioni che il piccolo già conosce. Quando siamo sicuri che il bimbo capisce quello che gli stiamo leggendo, possiamo passare a dei libri un po' più complessi, magari che narrano di personaggi o luoghi di fantasia e che permettono di dare spazio all'immaginazione.

Quando leggere al nido?
Oltre al tempo dedicato alle attività strutturate basate sulla lettura ci sono diversi momenti della giornata educativa al nido in cui si può leggere un libro ai bambini.
La lettura di un libro insieme all'educatrice può aiutare e rassicurare un bambino che affronta il distacco dai genitori al mattino, oppure consolare un bambino che nel corso della giornata si sente triste perchè sente la mancanza di mamma e papà. 
Bambino che osserva un libro;
immagine tratta da www.iovalgo.com


Una storia può essere letta anche per trascorrere i momenti di attesa: ad esempio mentre si aspetta che arrivi l'ora del pranzo o prima della nanna, o al pomeriggio mentre si attende l'arrivo dei genitori.



Nei momenti di gioco libero si possono proporre dei libri ai piccoli in modo che li esplorino autonomamente e insieme ai compagni: osservare, toccare, scegliere e sfogliare i libri da soli o in condivisione con i pari sono tutte azioni che contribuiscono allo sviluppo di un rapporto positivo con la lettura negli anni successivi.
Bimbi che sfogliano insieme un libro;
immagine tratta da www.coopargentovivo.it

Quando leggere a casa?
Leggere prima del sonnellino;
immagine tratta da nanna.blogmamma.it
A casa i genitori possono scegliere dei momenti particolari della giornata per leggere con il proprio bambino. 
Non è necessario che sia un tempo lungo, ma è importantissimo che sia il genitore che il bambino siano tranquilli e non bisogna avere fretta.
Se il piccolo appare agitato e irrequieto o non presta attenzione perchè preferisce fare qualcos'altro è meglio non insistere, interrompere la lettura e riprovare in un altro momento.
Momenti ideali per leggere un libro possono essere quelli che precedono il sonnellino e quelli che seguono i pasti. 

Particolare attenzione va dedicata poi alla lettura prima della nanna: leggere prima di dormire infatti apporta molti benefici al corpo e alla mente, sia per gli adulti che per i bambini.
Leggere una storia della buonanotte

Vengono identificati almeno 5 motivi per cui leggere prima di dormire fa bene:

  1. concilia il sonno: immedesimarsi in un personaggio e ascoltare descrizioni dettagliate aiuta il bimbo ad addormentarsi nel modo migliore
  2. stimola l'attività onirica: attenzione quindi a non scegliere libri che possono spaventare o impressionare il bambino!!
  3. aiuta a rilassarsi: permette di liberare la mente dalle preoccupazioni e di entrare in un mondo ogni volta diverso.
  4. sconfigge la solitudine: aiuta il bimbo a sentirsi più sicuro e distoglie il pensiero dalle paure (ad esempio quella del buio!).
  5. non è mai una buonanotte uguale alle altre: la buonanotte di un libro è sempre diversa e mai banale; ci sono sempre diversi personaggi, diverse trame, diverse ambientazioni!
Leggere nei momenti di attesa;
immagine tratta da www.allaguida.it

Un'idea potrebbe essere quella di approfittare anche dei momenti di attesa per provare a proporre un libro al bambino. ad esempio durante un viaggio o nell'attesa della visita del pediatra.



Un altro momento in cui la lettura può svolgere un ruolo importante è quando il bambino non sta molto bene ed è a casa malato, ad esempio se ha l'influenza. Può capitare che non abbia molta voglia di giocare e invece di lasciarlo sul divano a guardare un cartone animato potremo decidere di leggere insieme un libro: la lettura lo aiuterà a trascorrere il tempo in modo piacevole e gli sarà anche di conforto perchè gli permetterà di avere il genitore vicino.

Ecco dei consigli per organizzare al meglio il momento della lettura: possono essere utilizzati sia dagli educatori al nido che dai genitori a casa.

  • Scegliere un luogo confortevole dove sedersi
  • Permettere al bambino di scegliere il libro da leggere
  • Mostrare al bimbo la copertina e parlare del contenuto del libro
  • Recitare o cantare le filastrocche dei libri preferiti dal piccolo
  • Eliminare le fonti di distrazione (tv, radio)
  • Tenere in mano il libro in modo che il bambino veda bene le pagine
  • Indicargli le figure e descrivergliele
  • Lasciargli girare le pagine da solo (per i bambini più grandi)
  • Utilizzare la mimica e creare le voci dei personaggi
  • Variare il ritmo della lettura (più lento o più veloce)
  • Fargli delle domande ("E adesso che cosa succede secondo te?")
  • Rileggergli i libri preferiti anche se lo chiede spesso
Fonti: http://www.natiperleggere.it/index.php?id=94;
http://www.illibraio.it/5-motivi-per-leggere-prima-di-dormire-259720/



sabato 27 agosto 2016

I testi narrativi per bambini

Al giorno d'oggi nella nostra società i bambini entrano in contatto con il materiale narrativo e con i libri in età sempre più precoce. 
I piccoli si trovano immersi fin dai primi giorni di vita in un mondo di narrazioni che comprendono fiabe e favole ma anche fumetti, film, cartoni animati e tutte le rielaborazioni di fatti quotidiani e di eventi autobiografici che gli adulti ripropongono loro sotto forma di racconto. 
Libro di favole
La lettura di fiabe con l’adulto e l’ascolto di storie narrate rappresentano per il bambino degli strumenti importantissimi per lo sviluppo linguistico e per la conoscenza del mondo e gli permettono nel tempo di imparare a produrre lui stesso delle narrazioni.

Quando parliamo di storie da leggere ai bambini dobbiamo sempre ricordare che ci riferiamo ad una precisa tipologia di testo narrativo.
Caratteristiche generali dei testi narrativi
Argomento
I testi narrativi per bambini, come anche quelli per gli adulti, riguardano azioni e vicissitudini umane. Queste storie descrivono delle sequenze di azioni umane ordinate temporalmente e connesse causalmente. 

Il protagonista (a volte ci sono più protagonisti) è umano o umanizzato; può essere un personaggio reale o di finzione oppure un animale "umanizzato" ma ciò che è essenziale è che deve essere dotato di quella capacità di azione e reazione intenzionale che rappresenta il motore fondamentale della storia.
Linguaggio 
Il linguaggio non è tecnico o specialistico, ma è vicino a quello quotidiano
Le storie sono quindi facilmente accessibili, comprensibili e più semplici da ricordare rispetto ad altri tipi di testo; infatti esse non necessitano di una specifica istruzione.
Le formule di apertura
Esempio di formula di apertura di una storia
Spesso la storia inizia con una speciale formula d’apertura ("C’era una volta…", "Tanto tempo fa in un paese lontano..."). 

Questo serve a far capire al lettore che gli eventi raccontati sono atemporali, cioè non possono essere collocati in uno spazio e in un tempo ben definiti. 

Il lettore viene implicitamente invitato a non chiedersi se i fatti raccontati siano reali o immaginari. 

Riguardo questo argomento è importante riportare le parole di Bruner, secondo il quale la narrazione “può essere reale o immaginaria, senza che la sua forza come racconto abbia a soffrirne”
La narrazione non è quindi guidata dal criterio della verità ma da quello della “verosomiglianza”: è come se il lettore attuasse una specie di “sospensione dell’incredulità”. Tuttavia è essenziale che ci sia sempre un certo grado di plausibilità, di senso e di coerenza in qualsiasi racconto.
Struttura del testo
La struttura testuale dei racconti è caratterizzata da una forte organizzazione temporale e da una forte direzionalità. Ciò significa che in essi troviamo un intreccio che ha un inizio, uno sviluppo e una fine.
C’è un “prima” e un “dopo” e ogni eventi è legato a quello che lo precede, come in una catena o in un filo.

Molti studi hanno cercato di individuare le regole di sviluppo di una storia e di identificare un’organizzazione particolare comune a tutte le storie. Secondo gli psicologi esiste infatti nella nostra mente una struttura mentale denominata “schema delle storie” che si costruisce spontaneamente come conseguenza della ripetuta esposizioni alle storie.

Nelle storie si possono distinguere diverse parti che svolgono funzioni diverse e specifiche e che vengono chiamate categorie. Quelle fondamentali di ogni storia sono l’ambiente (setting) e l’episodio. 


Esempio di ambiente di una storia
La categoria dell’ambiente si trova all’inizio del testo e ha la funzione di introdurre il protagonista e il contesto fisico, sociale e spazio-temporale in cui l’episodio si colloca. 

La categorie dell’episodio consiste invece negli avvenimenti che riguardano il protagonista, rappresenta l’aspetto dinamico della storia, e si articola a sua volta in una sequenza di cinque categorie:
  1. Evento iniziale: descrive dei fatti o delle azioni che provocano un cambiamento della situazione iniziale e danno il via allo svolgimento successivo del racconto;
  2. Risposta interna: riguarda gli stati psicologici, cognitivi e emotivi che si innescano nel protagonista e gli obiettivi che egli si pone come conseguenza dell'evento iniziale;
  3. Tentativi: tutte le peripezie che il personaggio intraprende per raggiungere l'obiettivo;
  4. Conseguenze: sono i risultati di tutti vari tentativi, riusciti o meno, del personaggio;
  5. Reazione: chiude la storia con la risposta affettivo-cognitiva del protagonista rispetto all’esito.

Questa è una struttura ideale e non tutte le narrazioni la seguono perfettamente. 

Alcune categorie possono essere intrecciate, invertite, omesse, presentate in un ordine diverso (come nei flashback), o ripetute più volte (come nelle storie complesse, costituite da più episodi).


In ogni caso le storie che vengono comprese e ricordate con meno fatica sono quelle che rispettano l'ordine naturale degli eventi e che includono almeno le tre categorie dell’evento iniziale, del tentativo e della conseguenza: da queste infatti è possibile inferite le categorie che mancano.

Per concludere è importante riportare le parole usate da M. Chiara  Levorato nel suo libro "Racconti, storie e narrazioni. I processi di comprensione dei testi"

“Le proprietà minime richieste perché si possa dire che un certo testo è una storia sono che un personaggio principale, che si trova di fronte ad una situazione nuova, inattesa, problematica o non desiderata, metta in atto delle azioni per fronteggiarla e pervenga a uno stato di cose che può essere considerato una risoluzione del problema iniziale”.

Perchè queste storie sono così importanti per i bambini piccoli?
Ai bambini piccoli piace moltissimi farsi leggere dagli adulti questi testi narrativi e mentre ascoltano le storie acquisiscono competenze importantissime. 
I piccoli imparano non solo a identificarsi nei protagonisti dei racconti ma sviluppano anche l'empatia e riescono a comprendere i sentimenti provati dai personaggi. 
Grazie ai racconti i bambini imparano a loro volta a narrare sviluppando il pensiero narrativo e esprimendosi attraverso le storie. Inoltre la narrazione li aiuta ad esplorare la loro interiorità e a riconoscere le proprie emozioni.
Storie e sviluppo del pensiero narrativo

Fonte: http://www.psicoterapia.it/rubriche/print.asp?cod=9942

sabato 20 agosto 2016

La lettura in famiglia

Lettura in famiglia,
immagine tratta da www.asl.milano.it
L'educatore di asilo nido, oltre a proporre attività di lettura ai piccoli durante la giornata, ha un ruolo decisivo anche nella promozione della lettura in famiglia. 
Affinchè il bambino instauri un rapporto positivo con i libri è infatti necessario che tutte le figure di riferimento collaborino tra loro e gli forniscano esempi positivi. 
Per sensibilizzare i genitori riguardo il tema dell'importanza della lettura si possono organizzare incontri con degli esperti in materia oppure laboratori di lettura aperti alle famiglie, nei quali genitori e figli possono leggere insieme.

Logo del progetto GenitoriPiù
L'importanza di leggere un libro al proprio bambino fin dai primi mesi di vita viene messa in evidenza anche all'interno del progetto GenitoriPiù nato nel 2006 con lo scopo di fornire indicazioni ai genitori per promuovere la salute fisica e psicologica del loro bambino. 
Vengono individuate 8 azioni indispensabili per la salute del piccolo, tra cui quella di leggergli un libro
Grazie alla lettura precoce infatti i bimbi sviluppano negli anni successivi una maggiore capacità di attenzione, conoscono un maggior numero di parole, si dimostrano maggiormente disposti alla lettura, alla scrittura e alla scuola in generale.
Nell'ambito del progetto GenitoriPiù è stato realizzato anche uno spot pubblicitario sulla lettura dei libri ai bambini.

Alcuni consigli per i genitori...
Ci sono alcuni consigli che si possono dare ai genitori riguardo le modalità di lettura condivisa con i bimbi: grazie a queste piccole attenzioni il momento della lettura sarà piacevole sia per gli adulti che per i bambini, i quali potranno divertirsi ed essere coinvolti nella narrazione.

Ecco, quindi i 10 consigli per la lettura con i bambini:
  1. Non usare la lettura come una tecnica per calmare i bambini quando sono irrequieti; è meglio scegliere dei momenti nei quali il piccolo è già abbastanza tranquillo e quindi maggiormente disposto ad ascoltare.
  2. Non insistere se il bambino non è interessato a ciò che gli viene letto; non serve a nulla ostinarsi a leggere qualcosa che non interessa. In questi casi il consiglio è di provare a leggere con un tono più enfatico o semplicemente provare a scegliere un libro diverso.
  3. Saltare le parti della storia troppo lunghe o noiose; bisogna tenere a mente che i bambini piccoli hanno difficoltà a mantenere la concentrazione per periodi di tempo lunghi ed è perciò necessario saltare le parti che rischiano di annoiarli.
  4. Preferire la ripetitività alla varietà; i piccoli sono rassicurati dal sentirsi rileggere una storia che già conoscono. In alcuni periodi i bambini vogliono farsi rileggere sempre i libri preferiti, perciò è inutile insistere con la proposta di libri nuovi; meglio piuttosto provare a proporre altri libri appartenenti alla stessa collana di quelli graditi dal bambino.
  5. Leggere con l'intonazione normale, senza usare il classico tono da "libro per bambini"; i bambini così seguiranno più facilmente la storia.
  6. Ricordare che la lettura non deve diventare una performance teatrale.
  7. Usare diverse intonazioni, dare enfasi alle esclamazioni, rispettare le pause e il ritmo. Le "vocine" invece non sono indispensabili, anzi a volte non sono utili perchè il libro serve ad esercitare la fantasia e ad immaginare anche i personaggi e le loro voci.
  8. Evitare di regredire al linguaggio del bambino e non usare troppi vezzeggiativi perchè il bambino deve acquisire un linguaggio simile a quello che usiamo per parlare normalmente.
  9. Prendersi del tempo per collegare il testo alle illustrazioni, in modo da sollecitare l'attenzione del bambino. Prima leggere il testo e poi indicare l'illustrazione: così il piccolo prima lascerà spaziare la sua immaginazione e poi vedrà l'illustrazione dell'autore.
  10. Imparare a conoscere il bambino per adattare la lettura alle sue caratteristiche specifiche: in base ai gusti del piccoli si possono scegliere i libri più adatti, oltre al momento della giornata e al luogo migliore per la lettura.


Leggere in famiglia, immagine tratta da piattaformainfanzia.org

Fonti: http://www.genitoripiu.it/ https://unapennaspuntata.wordpress.com/2013/01/23/leggere-ai-bimbi-consigli/

martedì 16 agosto 2016

La lettura animata

Una delle attività che si possono proporre ai bambini del nido per farli avvicinare in modo semplice e divertente al mondo dei libri è la lettura animata. 
Al nido questo tipo di lettura si può proporre ai bambini dai 12 mesi, quindi alle sezioni dei divezzi e dei semidivezzi e, come tutte le altre attività che si svolgono al nido, deve essere progettata tenendo sempre presenti le caratteristiche specifiche dei bambini a cui la si propone.
Lettura animata con i bambini del nido


L'educatore non si limita a leggere il libro ad alta voce, ma cerca di utilizzare un atteggiamento espressivo fatto di timbri di voce che cambiano e di mimiche facciali che evocano e caratterizzano i vari personaggi della storia.
Possono essere utilizzati anche oggetti sonori o strumenti musicali che aiutano a caratterizzare l'atmosfera e l'ambiente della storia e per coinvolgere maggiormente i piccoli nel racconto.

Un esempio di lettura animata si può vedere in questo video.


Suggerimenti per l'attività di lettura animata
Quando un educatore desidera cominciare a proporre ai bambini delle letture animate può tenere presenti alcuni trucchi utili per iniziare a leggere ad alta voce. 
Vediamo allora quali sono i trucchi per la realizzazione di una lettura animata!!


Prima di iniziare a leggere dobbiamo ricordarci alcune azioni fondamentali che ci permettono di aiutare a catalizzare l'attenzione dei bambini:


  1. mostrare ai bambini la copertina del libro scelto, spiegando loro qual è il titolo e chi è l'autore;
  2. lasciare ai bambini un po' di tempo per esprimere le loro ipotesi sul contenuto del libro;
  3. chiedere ai bambini il loro "permesso" prima di cominciare a leggere, con domande come "Si comincia?" oppure "Siete curiosi?".
Ora possiamo iniziare a leggere la storia ma dobbiamo ricordarci che il libro va sempre tenuto rivolto verso i bambini, in modo che riescano a vedere le immagini.Questo può rendere l'attività molto difficile se non si riesce a leggere "al contrario" ma c'è un trucco per risolvere il problema! 
Sarà sufficiente trascrivere il testo su un foglio e attaccarlo dietro la copertina del libro.


Educatrice che imita l'espressione di un personaggio
Nella lettura animata è utile caratterizzare i personaggi con delle voci diverse, in modo che i bambini capiscano più facilmente chi è che sta parlando.  Per le parti del narratore si usa invece la propria voce neutra.
In questo caso nel testo trascritto vanno sottolineati con colori diversi i dialoghi tra i personaggi, per evitare di fare confusione e ricordarsi di cambiare voce.
Tuttavia fare "le voci" non è facile e richiede allenamento; per questo si possiamo anche caratterizzare i personaggi facendo diverse espressioni del viso o simulando qualche difetto di pronuncia (come una r moscia).

Per riuscire a fare "le voci" può essere utile esercitarsi provando a registrarsi e riascoltarsi, oppure farsi ascoltare da qualcuno che ci conosce bene.
Uno degli errori da evitare è quello di leggere troppo velocemente, senza rispettare le pause del testo.
Può essere utile segnarsi nella trascrizione anche le pause; queste sono infatti di fondamentale importanza perchè servono ai piccoli per formarsi l'immagine mentale di ciò che abbiamo letto loro.


Fonte: http://www.giuntiscuola.it/scuoladellinfanzia/magazine/a-tu-per-tu-con-l-esperto/animare-la-lettura/

martedì 9 agosto 2016

La lettura contribuisce davvero allo sviluppo del linguaggio?

Mamma che legge un libro; immagine tratta da www.pianetamamma.it

Leggere libri ai bambini in età prescolare, oltre ad aumentare la probabilità che si sviluppi la passione per la lettura, ha anche effetti molto importanti sullo sviluppo del linguaggio dei bambini.
Esistono infatti prove scientifiche a sostegno del legame tra lettura nella prima infanzia e sviluppo del linguaggio.

Lo studio di John Hutton
Un ricercatore statunitense, John Hutton, ha fornito le prove scientifiche di tale legame presentando i risultati del suo studio al convegno annuale delle Pediatric Academic Societies a San Diego.


Questo studio è stato da lui condotto, assieme ad alcuni colleghi, presso l'ospedale pediatrico di Cincinnati, in Ohio, e ha coinvolto 19 bambini tra i 3 e i 5 anni. 



Come si è svolto lo studio
Questionario

Nella prima parte dello studio, Hutton e i colleghi hanno predisposto dei questionari che sono stati compilati dai genitori dei 19 bambini. 

L'analisi dei questionari ha permesso al team di misurare quanto i piccoli fossero stimolati alla lettura nell'ambiente di vita quotidiana.


RMF, immagine tratta da https://it.wikipedia.org


La seconda parte dello studio prevedeva successivamente l'utilizzo della risonanza magnetica nucleare per la misurazione dell'attività cerebrale.

I bambini venivano sottoposti a questo esame mentre ascoltavano la lettura di una storia attraverso delle cuffie. 

Risultati
L'analisi delle immagini ottenute con la risonanza magnetica funzionale ha permesso di rilevare che i bambini che a casa erano abituati ad ascoltare spesso storie e venivano stimolati alla lettura attivavano in modo molto più significativo le aree del cervello che supportano l'elaborazione semantica, cioè l'estrazione di significati dal linguaggio. Queste aree sono fondamentali per lo sviluppo del linguaggio e successivamente per la lettura.

Aree del cervello che si attivano durante la lettura
(foto Cincinnati Children's Hospital Medical Centre)

Le aree cerebrali più attive sono, in particolare, quelle che supportano le immagini mentali e che sono responsabili della comprensione e della fantasia, cioè quelle che aiutano i bimbi a "vedere la storia al di là delle figure".
Hutton afferma che: 
"Sviluppare questa capacità diventa sempre più importante nel tempo, in quanto i bambini dai libri con disegni passano a libri solo scritti, dove devono immaginare da soli cosa sta succedendo nel testo."

Per concludere...
Nonostante molte organizzazioni incoraggiassero già da tempo i genitori a leggere storie ai bambini fin dalla nascita è grazie a questo studio che si ha una prova certa di come la lettura favorisca l'apprendimento precoce, la creazione di nuovi circuiti neuronali e lo sviluppo del linguaggio. 
Il team di Hutton dimostra che l'esposizione alla lettura nel periodo prescolare influenza significativamente il modo in cui il cervello dei piccoli elabora le storie e il loro modo di porsi nei confronti della lettura.

Hutton, a conclusione del suo studio, dice: 
"Ci auguriamo che questo lavoro indurrà ulteriori ricerche sulla lettura condivisa e il cervello in via di sviluppo, così che si possano migliorare gli interventi in questo campo e identificare i bambini a rischio di difficoltà il più presto possibile, aumentando le loro probabilità di avere un buon rapporto con il meraviglioso mondo dei libri."


       

martedì 2 agosto 2016

Il progetto "Nati Per Leggere"

Logo del progetto "Nati per Leggere"

Il programma "Nati Per Leggere" è attivo su tutto il territorio nazionale ed è nato nel 1999 grazie ad una convezione stipulata tra: 


  • l'Associazione Culturale Pediatri (ACP); 
  • l'Associazione Italiana Biblioteche (AIB); 
  • il Centro per la Salute del Bambino (CSB). 

Questo progetto ha come obiettivo favorire la diffusione della lettura ad alta voce fin dalla prima infanzia, in particolare dai 6 mesi ai 6 anni; la lettura ad alta voce è considerata infatti fondamentale per lo sviluppo affettivo, relazionale e cognitivo dei bambini. 
L'idea è quindi quella di iniziare a promuovere la lettura in famiglia fin dalla nascita del bambino, in modo da favorire lo sviluppo dell'abitudine alla lettura.
Il programma "Nati per Leggere" si attua oggi attraverso circa 400 progetti locali e i comuni italiani coinvolti sono in tutto 1195.



Inserisco di seguito uno spot pubblicitario molto divertente riguardante questo progetto e realizzato nel 2013 dal Centro Sperimentale di Cinematografia in collaborazione con la regione Lombardia.



Chi partecipa alla realizzazione del progetto?

Il progetto Nati per Leggere si fonda sull'alleanza tra genitori, educatori, pediatri e bibliotecari. Gli interventi attuati per promuovere la lettura possono essere di diverse tipologie ma sono sempre rivolti sia ai bambini che alle loro famiglie. Ci sono diverse figure che partecipano al progetto:

    Pediatri                                                                
    Pediatra insieme ad un bambino

    I pediatri hanno il compito di sensibilizzare le famiglie sull'utilità della lettura fin dai primi mesi di vita dei bambini e sulla sua importanza per il loro sviluppo e per farli crescere sani e felici. I pediatri di famiglia svolgono un ruolo di fondamentale importanza, dal momento che hanno moltissime occasioni di incontro con le famiglie e possono instaurare con i genitori un rapporto di fiducia.


    Bibliotecari

    I bibliotecari danno consigli ai genitori e fanno conoscere loro le letture più adatte in base all'età dei bambini. 


    Genitori e bambini possono in questo modo scegliere tra un ampia varietà di proposte e anche partecipare a molte iniziative promosse dalle biblioteche per favorire l'avvicinamento dei più piccoli alla lettura. 
    Alcune biblioteche organizzano infatti eventi nei quali ai bimbi viene proposta la lettura ad alta voce di una storia, magari seguita da alcuni laboratori nei quali sono coinvolte anche le famiglie. 
    Il prestito gratuito di libri della biblioteca permette a bambini e genitori di leggere libri sempre nuovi, senza doverli per forza acquistare nei negozi. In questo modo inoltre possono avvicinarsi alla lettura anche i bambini che provengono da famiglie che si trovano in condizioni economiche svantaggiate. 


    Educatori
    Educatrice che legge un libro ad un bambino

    Gli educatori degli asili nido e delle scuole dell'infanzia possono proporre attività strutturate di diverso tipo basate sulla lettura, allo scopo di favorire l'instaurarsi di un rapporto positivo con i libri. Infatti se i piccoli si abituano ad esplorare i libri e a leggerli insieme agli educatori saranno stimolati a fare lo stesso a casa in compagnia dei genitori. 


    I libri si possono anche leggere al di fuori delle attività strutturate, magari nei momenti liberi prima del pranzo, oppure prima della nanna, per far rilassare i bambini. Si può anche lasciare alcuni libretti sempre a disposizione dei bambini, in modo che essi possano prenderli da soli quando lo desiderano e condividerli con i compagni.


    Lettori volontari
    Attività di lettura proposta da un lettore volontario.
    Tratta dal sito www.natiperleggere.it
    I lettori volontari contribuiscono al progetto proponendo letture ai bambini al fine di farli divertire e stimolare i genitori a leggere anche in famiglia. Essi si occupano inoltre di fornire informazioni sul programma e sui benefici apportati dalla lettura nella prima infanzia e di fare da supporto alle altre figure coinvolte nel progetto. 


    Per concludere riporto di seguito la filastrocca dei Nati Per Leggere.


    Leggimi subito, leggimi forte
    Dimmi ogni nome che apre le porte
    Chiama ogni cosa, così il mondo viene
    Leggimi tutto, leggimi bene
    Dimmi la rosa, dammi la rima
    Leggimi in prosa, leggimi prima
                                                         Bruno Tognolini

    Fonte: http://www.natiperleggere.it