sabato 11 giugno 2016

Quali tipi di lettura si possono fare al nido?

All'asilo nido possiamo proporre diverse tipologie di lettura in base all'età del gruppo di bambini con cui abbiamo a che fare e alle caratteristiche del libro che vogliamo proporre loro.
Ad esempio potrebbe trattarsi di un libro che viene proposto per la prima volta e che racconta una storia che non hanno mai ascoltato; oppure potrebbe essere un libro che narra una favola che i bimbi conoscono bene e che quindi permette ai piccoli di partecipare attivamente alla lettura e di divertirsi facendosi ripetere più volte le loro parti preferite o raccontando essi stessi alcuni passaggi.

Vediamo allora quali sono i 4 tipi di lettura che si possono proporre ai bimbi del nido...

1. Lettura narrativa

Esempio di attività di lettura narrativa

La lettura narrativa consiste nella lettura ad alta voce di un libro da parte dell'educatrice. Il testo viene letto e presentato ai bambini così com'è scritto, senza modifiche da parte dell'educatrice. 
Di solito al nido si sceglie questa tipologia di lettura quando si ha a che fare con un libro che viene proposto ai bimbi per la prima volta e che quindi riguarda una storia che i piccoli ancora non conoscono. In questo modo hanno la possibilità di conoscere la storia narrata dal libro e guardare le figure per poter essere più coinvolti nella storia quando verrà proposta loro la volta successiva. 
L'educatrice può scegliere due modi per proporre questo tipo di lettura: se i bambini sono solo uno o due può tenerli in braccio, mentre se sono in gruppo può sedersi di fronte per poter mostrare le illustrazioni e avere un contatto visivo. 

2. Lettura ad alta voce


In questa tipologia di lettura c'è sempre l'educatrice che legge un libro ad alta voce ma, a differenza di ciò che accade nella lettura narrativa, ella tiene conto dei feedback che riceve dai bambini. In base alle reazioni dei bambini, infatti, l'educatrice sceglie il modo in cui proporre e illustrare la storia. 
I feedback sono quindi fondamentali per adattare la lettura allo specifico gruppo di  bambini, soprattutto quando si ha a che fare con bimbi dai 12 ai 18 mesi. 
Ad esempio, l'educatrice può scegliere di leggere velocemente le parti che ai bambini non piacciono molto o che li spaventano e di accorciare le parti scritte che annoiano i piccoli. Quando invece i bambini sembrano molto interessati può soffermarsi più a lungo, magari descrivendo dettagli delle immagini.
La lettura ad alta voce stimola la capacità di ascolto e migliora la capacità attentiva, favorisce la creazione di immagini mentali e di collegamenti tra vari aspetti della storia. Inoltre facilita il passaggio alla forma di lettura dialogata. 
Di seguito carico un video che descrive l'importanza di questo tipo di lettura per i bambini piccoli e che mi è sembrato molto interessante. Racconta come l'ulss 22 ha cercato di promuovere la lettura ad alta voce in collaborazione con i pediatri di famiglia, i genitori e gli educatori degli asili nido e fa riferimento al progetto "Nati per leggere" .



Educatrice che propone una lettura dialogata

3. Lettura dialogata


La lettura dialogata è caratterizzata da interattività: coinvolge in modo intenzionale, proattivo e sistematico i bambini. L'educatrice fa domande, stimola i bimbi a intervenire e partecipare attivamente, descrive le immagini e ne indica alcune parti. Il testo e le immagini diventano così la base per creare una propria storia, diversa per ogni bambino.
Questo tipo un tipo di lettura si usa di solito con bambini di età superiore ai 18 mesi e per loro è molto stimolante: grazie a essa imparano ad intervenire in specifiche parti della storia o quando ci sono specifiche frasi.



4. Narrazione

Quando l'educatrice sceglie di fare una narrazione, usa il supporto grafico dato dal libro solo come una traccia che le serve per raccontare a voce una storia.
Può narrare una favola, una fiaba o una storia, ma può anche partire da una foto per raccontare un'esperienza vissuta dai bambini o da un disegno per parlare loro di un'attività fatta precedentemente.  
Nella narrazione in particolare, ma anche nelle altre tipologie di lettura, hanno grande importanza sia il linguaggio verbale dell'educatrice che quello non verbale. I bambini infatti, oltre ad ascoltare le parole degli adulti, fanno attenzione alle modalità in cui viene raccontata la storia, ai gesti, alle posture, ai toni della voce di chi sta raccontando.


martedì 7 giugno 2016

Lettura e relazioni

Leggere insieme serve non soltanto ad alimentare il pensiero narrativo e a sviluppare le competenze cognitive, come viene spiegato in uno dei post precedenti, ma anche a consolidare le relazioni affettive. 

Rita Valentino Merletti, una studiosa di Letteratura per l'infanzia, parlando delle ragioni per cui è importante consigliare la lettura a voce alta in età precoce, si sofferma molto sulla dimensione affettiva della lettura. 
In particolare la studiosa osserva che il bambino, fin da quando nasce (e anche prima di nascere), non solo è in grado ma è anche contento di ascoltare la voce umana, sia che questa gli parli, gli canti, gli racconti o gli legga una storia; in tal senso, il libro può costituire un mezzo attraverso cui si struttura e consolida la relazione genitore-bambino.
Se siete interessati a questo argomento e vi piacerebbe approfondire la dimensione affettiva della lettura ad alta voce vi consiglio questo libro: 

Valentino Merletti R. Leggere ad alta voce. Collana “Infanzie”. Milano, Mondadori, 1996

Genitori che leggono un libro insieme ai loro bambini

Parlare di lettura implica sempre la relazione, che può essere di due diversi tipi:
  1. relazione a due: tra il bambino e il libro, questo tipo di lettura serve soprattutto a sviluppare il pensiero narrativo 
  2. relazione a 3: c’è interattività e l’adulto è mediatore tra il bambino e il libro.

L'adulto che fa da mediatore può essere l'educatore o il genitore; quello che è importante ricordare è che nel momento della lettura viene coltivata la relazione di cura esclusiva. 
Quando i genitori si prendono del tempo per leggere un libro insieme al loro bambino, instaurano con lui una relazione esclusiva e consolidano il legame che li unisce.

Al nido mi è capitato che qualche bambino venisse a sedersi in braccio a me e mi portasse un libro per leggerlo insieme; probabilmente in quel momento il piccolo stava esprimendo il bisogno di avere un rapporto esclusivo, magari perchè si sentiva un po' triste e sentiva la mancanza della mamma. 

La lettura è legata a 3 aspetti:
  1. gratuità: è un dono che viene fatto dall'adulto al bambino, senza una restituzione
  2. libertà: il bambino può scegliere il libro che desidera leggere; non importa se vuole leggere lo stesso libro più volte
  3. condivisione: adulto e bambino fanno insieme un'attività che è piacevole per entrambi e rinforza la loro relazione.